Amori, guerre e ironia

Citazione (p. 150-151)

La gente aspettava la guerra come l’uomo aspetta la morte: sa che non le sfuggirà, gli sia concessa soltanto una progoga. «D’accordo, verrai, ma aspetta un po’, aspetta che abbia costruito questa casa, piantato quest’albero, fatto sposare mio figlio, aspetta che non abbia più voglia di vivere». Alla guerra si chiedevano le stesse cose. Ancora qualche mese di tranquillità, ancora un anno, ancora una stagione dolce e spensierata…

Le speranze che si nutrivano erano tutte qui. Anche domani, come oggi, la minestra servita in tavola, la famiglia riunita, i divertimenti, gli affari, l’amore, ancora per un po’; ancora un momento. Poi… Come su certi quadri antichi si vede raffigurata la morte a fianco del bracciante che guida l’aratro, la morte che beve nel bicchiere del ricco, che dorme sul giaciglio del po-vero, che canta con i musici nei banchetti, che siede tronfia in chiesa, nell’umile casa di un contadino o in un palazzo signorile, così gli uomini del 1938 percepivano accanto a sé la presenza invisibile e continua della guerra. Li prendeva per mano e li guidava dove voleva lei, dava un retrogusto amaro a ciò che mangiavano, avvelenava i loro momenti di gioia, si chinava con loro sulle culle dei neonati

Intro 

Bentornati su “La Strada di Mattoni Gialli”,il podcast che accende la miccia della curiosità e trasforma ogni pagina in un’avventura. Se pensate che leggere sia un’attività solitaria, vi sbagliate di grosso: qui siamo una squadra di esploratori, pronti a saltare tra le pagine e a condividere con voi scoperte, pensieri e… qualche sana divergenza di opinioni. Preparatevi a un viaggio che non dimenticherete e dura solo il tempo di un caffé! 

Un viaggio tra amore, guerra e ironia

Oggi ci immergiamo in un libro che ci ha lasciato qualcosa di speciale: I Doni della Vita di Irène Némirovsky. È uno di quei romanzi che, mentre lo leggi, ti culla dolcemente tra le sue pagine per poi lasciarti con tante domande e riflessioni.

Dunque, prendetevi una pausa, versatevi un buon caffè – o un bicchiere di vino, non giudico – e preparatevi ad ascoltare una chiacchierata informale e divertente su questo romanzo che ha conquistato tutti noi.

Parole chiave

Allora, partiamo subito con le parole che ci sono venute in mente appena abbiamo chiuso il libro: borghesia, evoluzione, intreccio, rivoluzione, ironia, evocativo, delicatezza e realtà. Insomma, un mix di elementi che lo rendono un piccolo gioiello. Pensate a un dolce perfetto: ha la giusta dose di zucchero, un pizzico di acidità, e quella croccantezza che ti sorprende ad ogni morso.

Una delle cose che abbiamo più apprezzato è l’eleganza della narrazione. Némirovsky ha una scrittura raffinata, capace di farci ridere, emozionare e riflettere tutto nello stesso capitolo. Il suo modo di raccontare la guerra e le emozioni umane è talmente naturale che sembra quasi di ascoltare una vecchia amica che racconta la sua vita con un pizzico di nostalgia.

La scrittura di Némirovsky

Diciamocelo: scrivere bene è difficile, ma la Némirovsky ci riesce con una leggerezza incredibile. Ha uno stile delicato, femminile, ironico, ma mai superficiale. È come quando qualcuno ti racconta una storia con un sorriso sulle labbra, ma sotto sotto sai che c’è molto di più.

Quello che ci ha colpito di più è come in poche pagine sia riuscita a sintetizzare mezzo secolo di storia francese, intrecciando la vita di tre generazioni in un racconto dove ogni dettaglio è curato con attenzione. E il bello è che tutto scorre in modo così naturale, che quasi non ti accorgi di quanto tempo passi leggendo.

Le donne del romanzo

Ora, parliamo delle vere protagoniste del libro: le donne. Che personaggi incredibili! C’è Agnès, che ci ha conquistati con la sua modernità e la sua forza silenziosa; Simone, che sembra timida e sottomessa, ma in realtà è lei a tirare i fili di tutto; e poi c’è Rose, che… beh, diciamocelo, è proprio insopportabile. Ma alla fine, anche lei ha un ruolo preciso in questo grande affresco della vita.

Però voglio fare una precisazione su quella che per me è la vera protagonista: Agnes. Una donna che si è presa sulle spalle il peso della famiglia che è immobile, ferma, radicata nella convinzione di avere sempre la verità in pugno. E questa convinzione fa credere loro che abbiano già conquistato i doni della vita, ma Agnes li riporta sempre alla realtà, cruda e inevitabile, che la vita non può essere conquistata.

E le suocere, ragazzi, le suocere! Presenti, ingombranti, inevitabili. Se avete una suocera che vi fa impazzire, vi ritroverete sicuramente in questo libro. Scherzi a parte, la Némirovsky riesce a tratteggiare queste figure femminili in modo incredibilmente realistico e affascinante.

Ma resta un piccolo mistero: che fine ha fatto la secondogenita di Agnès e Pierre? È un personaggio lasciato un po’ in disparte, e ci siamo chiesti il perché. Forse un modo per lasciarci un po’ di spazio per immaginare la sua storia?

Quali sono i doni della vita?

Ed eccoci alla domanda che ci siamo posti tutti una volta chiuso il libro: quali sono i doni della vita? Forse l’amore che riesce a superare ogni ostacolo e resiste alle intemperie del tempo? O magari la capacità di affrontare le difficoltà con ironia e resilienza? O ancora, il valore delle piccole cose quotidiane, quei momenti di felicità che arrivano quando meno te lo aspetti.

E poi, c’è chi ha visto questo amore raccontato nel libro come utopico, mentre altri lo hanno trovato assolutamente reale, con i suoi alti e bassi, le incomprensioni e le riconciliazioni.

Ma sapete una cosa? Forse i veri doni della vita sono proprio quelli che troviamo nella lettura stessa: quel piacere di perdersi tra le pagine, di sentirsi parte di un’altra epoca, di scoprire nuove prospettive e nuovi mondi.

Conclusioni

Insomma, I Doni della Vita è un romanzo che ci ha fatto riflettere, emozionare e anche ridere un po’. E non è una cosa da poco.

Spero che questa chiacchierata vi abbia incuriosito e, se ancora non avete letto il libro, fatelo! Sono sicuro che vi piacerà.

Outro

E anche questa volta abbiamo raggiunto la fine del sentiero, ma non preoccupatevi: ci sono sempre nuovi libri da scoprire lungo la Strada di Mattoni Gialli! Se questo episodio vi ha fatto venire voglia di correre in biblioteca (o di riaprire quel libro che aspettava paziente sul comodino), condividetelo con altri sognatori come voi. E se volete restare aggiornati su tutte le nostre avventure letterarie, seguiteci sui social: tra un post e l’altro, vi aspettano curiosità, consigli e qualche spoiler innocente. Grazie per essere stati con noi, e ricordate: ogni libro è un viaggio, e ogni viaggio è meglio se fatto insieme. Alla prossima puntata!

Ringraziamo Franca per aver prestato la voce per questo episodio.